12 nov 2015

DUE GIORNI, UNA NOTTE

DUE GIORNI, UNA NOTTE è il film che verrà proiettato sabato 14 novembre alle 16 e 45 a Romito Magra presso la Parrocchia Immacolata Concezione, Via Provinciale 172.

Il film è stato scritto, diretto e prodotto da Jean Pierre Dardenne (regista e sceneggiatore belga) e Marion Cotillard, attrice e doppiatrice francese.

La trama in breve e senza troppi spoiler è questa:
Sandra lavora in una azienda per pannelli solari. Una forte depressione purtroppo la costringe ad assentarsi per un lungo periodo.
 Al suo rientro trova una spiacevolissima sorpresa: scopre di essere stata licenziata in base a un referendum fra colleghi.
La loro decisione in realtà è stata influenzata da uno stratagemma del datore di lavoro di Sandra: l'umo ha promesso un bonus di mille eruo a chi avesse votato per il licenziamento della donna.
Juliette amica della protagonista ottiene di poter rifare la votazione dando la possibilità a Sandra di poter cambiare il voto dei colleghi in un tempo di due giorni e una notte.

 
Il film tragico ha un contenuto piuttosto forte e verosimile:
si tratta di una denuncia allo sfruttamento e all'insensibilità del mondo del lavoro.
 
E' una finestra sulle dinamiche reali della società, cinica e spietata che non prova pietà nemmeno davanti a una donna malata e alle sue difficoltà.
 
Non bisogna pensare però al film come a una denuncia contro il male assoluto, come a un monito di divisione netta fra il bianco e nero, perché la questione è molto più complicata di quanto si creda:
i colleghi di Sandra non sono meschini, nonostante le loro motivazioni, sono mossi da bisogni personali più o meno validi, per Sandra sarà facile convincerli, nemmeno per lo spettatore prendere le parti dato lo scambio dei punti di vista e l'empatia generata dalla pellicola.
 
In tutto questo poi, a prescindere dal finale, bello o brutto lo dovrete scoprire voi, c'è un messaggio di speranza o per lo meno di insegnamento:
Sandra uscita dalla depressione, nel suo darsi da fare, in un certo senso supera la malattia e si rende conto che la felicità non dipende solo dall'ambiente in cui si vive, un ambiente appunto ostile e complicato, ma viene da dentro e dalla voglia di combattere.
Due giorni e una notte non sono molti per fare cambiare idea a qualcuno, ma sono abbastanza per poterci provare e sperare.

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