2 mar 2011

CENTRO SALVADOR ALLENDE

Paolo FIORELLINI “ ECCE HOMO ”

a cura di Mara BORZONE
Centro Salvador Allende - La Spezia
4 – 26 marzo 2011



Questa mostra di Paolo Fiorellini, pensata in tempi non sospetti, recenti eppure sostanzialmente tranquilli, è inau

gurata durante una delle più complesse crisi che il Mediterraneo abbia mai visto. Gli uomini di ferro di Fiorellini, giganteschi iron men, molto meno aggraziati e dinamici del protagonista del fumetto, evocano le mummie, fasciati in bende metalliche che ne impediscono
l’identificazione, ma anche i guerrieri crociati nelle loro armature. Ecce homo non si esaurisce nei
grandi uomini di ferro: una serie di stele provenienti dal futuro celebra altri archetipi di guerrieri, samurai o lunigianesi dell’età del ferro, persino una guerriera, cyborg che non esistono ancora. La fantascienza, o, piuttosto, i suoi personaggi, sono il linguaggio adottato da Fiorellini in Ecce homo, l’inganno della tecnologia è l’idea di fondo; il titolo è la frase di Ponzio Pilato, con tutti suoi sottintesi. Ai cyborg metallici è arrivato dopo una lunga sperimentazione sui materiali, iniziata con la pittura materica e proseguita con pesci/aerei in fil di ferro dentro piccole teche in vetro e metallo, colme di silicone trasparente. L’aspetto traslucido del silicone, attraente e insieme repellente, a contrasto con i bagliori del ferro spazzolato a mano, suggerisce tecnologie future, avanz
ate e, al tempo stesso, rabberciate, consunte e obsolete, ridotte a ex voto di un mondo che verrà. Di lì sono nati gli ultimi guerrieri, sporchi di grasso nero come se venissero da un’altra galassia, corruschi e corrucciati; per farne risaltare i riflessi metallici, Fiorellini li ha collocati
su un fondo di cemento, che assorbe completamente la luce e che, a sua volta, evoca panorami urbani degradati. La ricerca di Fiorellini si muove dunque in ambiti diversi, dall’ecologia, che è anche stile e scelta di vita, alla coscienza civica - parlare di politica in senso stretto è riduttivo - al futuro, non facile, non gradevole, non rassicurante, alla religiosità, poiché di idoli si tratta. Caratteristiche comuni sono la manualità e la cura nell’esecuzione, mai troppo diligente, tuttavia riscontrabile nelle grandi opere come nei dettagli, nelle saldature come nei colpi di lima, nel progetto dell’installazione; Fiorellini ne è il regista, i replicanti metallici sull’attenti possono
ricordare i guerrieri dell’esercito di Xian, ma sono allo sbando.


Paolo Fiorellini è nato a Sarzana (La Spezia) nel 1961, dove vive e lavora in un ex biscottificio. Nel 1985 ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Carrara. Inizialmente il suo lavoro artistico è stato caratterizzato da un linguaggio tra la figurazione e l’Espressionismo; dagli anni Novanta la sua pittura è approdata ad un gesto più informale e ricco di materia, quindi si è dedicato alla sperimentazione dei materiali, tra cui il silicone, nel quale ha spesso incluso elementi naturali (fiori, erba o pesci). Artista visivo poliedrico, spazia fra pittura, scultura, assemblage e
performance, con esiti collocabili fra la Transavanguardia e le ricerche oggettuali
più recenti.

Orario: dal martedì al sabato 14.30 / 18.30, domenica e lunedì chiuso.

Informazioni: tel. 0187 / 29210 centro.allende@laspeziacultura.it

Ufficio stampa: Luca Della Torre, Federica Stellini - Ufficio Stampa Comune della Spezia ufficiostampa@comune.sp.it

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