"Se io fossi acqua": sabato 1° dicembre il film-documentario sull'alluvione 2011 in Val di Vara

Sabato 1° dicembre 2012 alle ore 17.00 si terrà la proiezione del documentario "Se io fossi acqua" in prima nazionale presso il Cinema Teatro Il Nuovo alla Spezia, via Cristoforo Colombo 99.

Il progetto ad oggi è stato presentato:

• proiezione in anteprima al Festival della Scienza il 27/10/2012 (proiezione c/o il Cineclub Amici del Cinema in Sampierdarena) http://www.clubamicidelcinema.it/; 
• articolo di Marco Imarisio sul Corriere della Sera del 24/10/2012 http://www.inu.it/wp-content/uploads/Corsera_24_ottobre_2012.pdf
• articolo di Giuseppe Greco su America Oggi / Oggi 7, magazine della comunità italiana di New York http://www.usitmedia.com/attualita/polArticles.cfm?doctype_code=ATTUAL+Article&doc_id=1171
• intervista radiofonica al regista Massimo Bondielli su Radio 3 Scienza del 02/11/2012 http://www.ufficiostampa.rai.it/ac_comunicati_radio/20121031/radio3scienza__a_un_anno_dall_alluvione_in_liguria.html
• presentazione del progetto al convegno Meteolab - Bard del 03/11/2012, con Luca Mercalli, http://www.fortedibard.it/eventi/eventi/meteolab-terza-edizione-forte-di-bard

E' possibile seguire su facebook il sentire della "comunità" interessata: http://www.facebook.com/events/168044156675623/

Inoltre, sul sito web (in costruzione) è possibile trovare altre informazioni: http://geainformatica.com/seiofossi/i-luoghi/

Massimo Bondielli (regista ) : “ Nel film-documentario “Se io fossi acqua”, l’alluvione del 25 ottobre 2011 in Val di Vara è stata raccontata attraverso la ricerca dell’essenza della comunità umana di una piccola valle dell’Appennino ligure che, dopo un dramma collettivo, ha reagito solidale riaffermando la propria coscienza di luogo e il valore della memoria. Il racconto è diventato così metafora della rinascita. Le mani delle centinaia di volontari giovani e meno giovani, che senza clamori e sensazionalismi hanno messo a disposizione dei cittadini pignonesi la loro solidarietà, rimarranno come “memoria collettiva” di piccoli gesti di solidarietà, che generano grandi “scenari di fratellanza. Il documentario è interamente auto-prodotto. Abbiamo investito le nostre energie e le nostre differenti competenze al fine di mettere a punto un modello d’azione auto-portante: ogni volta che si tornava a casa, dopo essere stati in Val di Vara per oltre 10 mesi, eravamo sempre più convinti della potenza del racconto. Adesso il nostro obiettivo è quello di far conoscere la bellezza di questa comunità attraverso la magia del cinema.”