Il Castello di Arcola fu una delle più potenti creazioni feudalidell’Alto Medioevo, sede e difesa delle prime diramazioni del ceppo Obertengo, specie di quella che più particolarmente esercitò le funzioni navali della Marca Ligure-Orientale, il ramo cioè dei marchesi di Massa e Corsica che datarono i loro atti per tutto il secolo XI “in Castro Arcule”.
Il castello, nella seconda metà del secolo, subì vari assedi, saccheggi e conquiste.
Il 28 marzo 1278 la fortificazione, che apparteneva ai Malaspina, fu assediata dal Capitano Oberto Doria e conquistata dal suo vicario Manuele di Negro.
Nello stesso anno i Malaspina vendettero definitivamente il castello ai Genovesi.
Dopo l’occupazione del castello nel 1320 da parte di Castruccio Castracani e nel 1430 da Nicolò Piccinino, capitano generale del duca di Milano Filippo Maria Visconti, il castello di Arcola appartenne stabilmente alla Repubblica Genovese che vi istituì una Podestaria.
Nell’anno 1799 le truppe austro-russe invasero il territorio arcolano, tenuto dai franco-liguri comandati dal capitano Ruffini.
Si combatté dal Borgo alle falde del monte Sorbolo, due granate colpirono il castello
e la torre che subirono gravi danni.
Soltanto nell’anno 1884 l’antico Castrum di Arcola, in base al progetto dell’ingegnere Canini di
Sarzana, fu restaurato ad uso di palazzo comunale.
Nell’occasione alla sua entrata fu murata nelle fondamenta la chiave
secolare; nella facciata la lapide marmorea trecentesca ricorda la cessione del castello dai Malaspina alla Repubblica di Genova.
Oggi il castello è la sede del Comune di Arcola.
Tratto dalla Giuda di Arcola (Arcola, La spezia, Italia, Europa)
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