Essere competitivi ed essere ambiziosi, è questo il messaggio che vuole far passare il mondo del lavoro.
I datori stessi a volte, purtroppo, vogliono far passare il messaggio : "Il fine giustifica i mezzi", "Il più forte prevale" eppure c'è una risposta a questo meccanismo negativo che incita all'egoismo.
Lo psicologo Adam Grant fornisce una possibile soluzione a questo atteggiamento. Egli suggerisce un comportamento positivo volto all'altruismo per fare carriera ed essere felici senza pestare i piedi a nessuno.
Grant divide gli individui in due categorie: Takers e Givers
I Takers sono individui che per natura amano ricevere. Questo atteggiamento non si estingue nel mero egoismo come molti potrebbero pensare. I Takers all'apparenza potrebbero essere molto generosi, prestare addirittura grandi somme di denaro, ma alla, fine le loro azioni sono guidate da un tornaconto personale. I Takers non fanno nulla senza un vantaggio personale.
Questo è il classico atteggiamento degli ambiziosi, spinti a fare veramente di tutto per arrivare al loro obbiettivo e questo è anche il modello di comportamento che sembra più vantaggioso, eppure non è così, come si può leggere anche nell'articolo di Daniela Lovato nella rivista Anziani e Società n 12 di Dicembre.
Al mondo esistono anche i Givers. I Givers sono persone predisposte a dare piuttosto che a ricevere. Essi sono in grado di grandi slanci di generosità anche senza un tornaconto personale. Apparentemente, dunque, questa seconda categoria sembrerebbe svantaggiata eppure sono proprio i Givers ad avere più vantaggi nella vita.
I Givers possono essere ambiziosi come i Takers e possono avere gli stessi risultati, se non addirittura superiori. La differenza sta nella metodologia: i Givers considerano le persone come un fine non come un mezzo.
I Takers raggiungono il loro successo tramite la forza, calpestando il prossimo, attirando la sua malevolenza: i successi che raggiungono sono sudati, stressanti e difficili da mantenere. Qualcuno sarà sempre disposto a "spodestarli dal loro trono".
I Givers, se sono ambiziosi, ottengono i loro successi con la cooperazione, il consenso, facendosi apprezzare, quindi quando raggiungono la vetta i loro nemici sono "meno", anzi, spesso si ritrovano circondati da sostenitori.
Questo non significa che basti essere Givers o Takers per fare successo o riuscire in qualcosa. La determinazione e le capacità personali giocano una parte fondamentale.
La scelta di aiutare il prossimo allo stesso tempo non è facile. Essa può dipendere dalla natura caratteriale: non tutti sono predisposti al volontariato, non tutti hanno la forza di farlo.
Aiutare gli altri significa anche mettersi in gioco e mettere a nudo le proprie debolezze, significa valutare diversi punti di vista e sviluppare una forte empatia. Il premio però è molto alto, molto più alto di una semplice acquisizione di prestigio:
alcune ricerche scientifiche hanno dimostrato che aiutare le persone aiuta anche ad essere più felici perché solleva l'animo e ci fa sentire più forti e sicuri di noi stessi. Vere e proprie ricerche sono state condotte per dimostrare questo risultato e hanno dato tutte lo stesso esito:
aiutare gli altri fa bene alla salute, al cuore e all'autostima.
Dunque se questo atteggiamento ci aiuta a trovare una strada nella vita, perché non provare? Perché non incitare noi stessi e gli altri a un comportamento positivo?
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